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IL CALABRONE VERDE - THE GREEN HORNET
(THE GREEN HORNET)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 14 febbraio 2011
 
di Michel Gondry, con Seth Rogen, Jay Chou, Cameron Diaz, Christoph Waltz (Stati Uniti, 2011)
 
Doveva capitare: BATMAN, IL CAVALIERE OSCURO, SUPERMAN appartengono di diritto all'immaginario collettivo della nostra epoca. E forse era tempo, rispettandoli per i significati che si trascinano appresso e che non è il caso di sbeffeggiare, di accostarli con un tono diverso. Che ci riesca Michel Gondry, autore francese dalle esigenze sofisticate e spesso (a cominciare dal notevole ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND– SE MI LASCI TI CANCELLO – 2004) concluse è però più sorprendente. E benché si tratti di uno di quei blockbuster da 150 milioni di dollari che solitamente non concorrono ad allentare le briglie della fantasia sul collo dei cineasti,IL CALABRONE VERDE non scende però a compromessi.

Non sulla varietà degli ingredienti reclamati dal genere: il ricco ereditiero che supera i traumi infantili ed eventualmente edipici per mutarsi nel vendicatore mascherato caro alla tradizione americana, il maggiordomo pure figlio di buona famiglia che lo asseconda con gadget tecnologici e colpi di karate alla Bruce Lee, il cattivo alla testa della malavita urbana, abituale punto determinante alla riuscita dell'operazione.

Ma nemmeno rinunciano, gli autori al modo di cucinarli: complice evidente l'anima del progetto (produttore, sceneggiatore, attore) Seth Rogen, compare svitato della comicità demenziale di Judd Apatow. Affiorare cosi la vena dissacrante del film: con il protagonista a dir poco maldestro e cacciaballe, mentre il vero eroe è il servitore Kato, egualmente assatanato in tema muliebre ma vagamente meno velleitario, interpretato da Jay Chou, la star pop di Hong-Kong. A colpi di dialoghi assurdi e situazioni demenziali si confronteranno con un perverso dall'assurdità delirante già cult, impersonato dalla rivelazione dell'INGLORIOUS BASTERDS di Tarantino, l'attore tedesco Christoph Waltz.

Tutto ciò finirebbe forse tra i divertimenti trash cari ai teenager americani, ma Michel Gondry ci mette del suo per non affondare nel grossolano, in un'estetica che riesce ad avvicinare certi ritmi coreografici alla Blake Edwards da Pantera Rosa alla spregiudicatezza degli effetti digitali. Mescolando cosi con coraggio e risultati a tratti originali e spassosi mito e azione (magari in eccesso sul finale), fumetto e tanta commedia.


   Il film in Internet (Google)

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